back
img


NICOLETTA SACCHI | Genova
Direttore IBMDR

memories

La mia attività inizia nel 1984 presso il laboratorio di Istocompatibilità dell 'E.O. Ospedali Galliera di Genova, in cui apprendo le tecniche di tipizzazione HLA e le colture miste linfocitarie, test finale -all'epoca- per valutare la compatibilità fra donatore e ricevente, per lo più fratelli, nel trapianto di cellule staminali ematopoietiche (o meglio di midollo osseo, visto che allora questo rappresentava l'unica fonte di CSE disponibile).
Nel frattempo, sull'onda dell'esperienza del Registro Anthony Nolan di Londra, nasceva già in forma embrionale l'idea di costituire anche in Italia un Registro nazionale di donatori di midollo osseo, in modo da garantire anche ai pazienti privi di un fratello HLA compatibile l'accesso al trapianto e nel 1989, per volontà del Prof. Giorgio Reali, viene istituito l'IBMDR. Fin dalla sua costituzione, la mia attività viene completamente dedicata alla gestione del Registro che all'epoca contava pochissimi donatori adulti (circa 4.000) e poteva si e no garantire 2 o 3 trapianti da non familiare all'anno.
Con la finalità di coinvolgere più colleghi nel progetto di donazione di CSE da non familiare, attraverso la Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (SIMTI) e l'Associazione di Immunogenetica e di Biologia dei Trapianti (AIBT) si pensò allora di condividere l'idea e distribuire ad altri laboratori di tipizzazione italiani il programma informatico per la gestione dei candidati donatori, al fine di costituire un archivio nazionale che potesse registrare in tutta Italia i volontari.
Nel frattempo, al fine di estendere al massimo le probabilità di reperire un possibile donatore compatibile, i registri donatori esistenti nel mondo si connettono in un 'unica rete chiamata Bone Marrow Donor Worldwide. Proprio attraverso il mio personale coinvolgimento a livello internazionale con i molti colleghi che in tutto il mondo lavorano per garantire la donazione da non familiare, ho potuto personalmente conoscere una realtà appassionante ed emozionante: migliaia di persone ogni anno nel mondo donano ad un perfetto sconosciuto, cellule che rappresentano la possibilità di guarigione e di vita, in un continua dimostrazione di generosità che travalica confini e barriere.
Nel frattempo l'IBMDR cresce, sia a livello di rete nazionale (con oltre 80 Centri donatori e 350.000 donatori iscritti) sia nel numero di pazienti che ogni anno cercano il donatore compatibile (in media 1.500). Perciò insieme alla squadra di collaboratori molto motivati che mi affiancano quotidianamente in questa attività, tocchiamo con mano la possibilità sempre più concreta di garantire alla maggior parte dei pazienti la possibilità di giungere al trapianto grazie al dono di uno sconosciuto.
Tra questa incredibile dimostrazione di generosità si colloca anche il dono del sangue cordonale. Da quando nel 1989 la Prof.ssa Gluckman di Parigi dimostra che il trapianto di CSE può essere eseguito con successo anche utilizzando le cellule del cordone ombelicale, iniziano a fiorire in tutto il mondo le Banche di sangue cordonale e nel 2007 viene affidato all'IBMDR anche il compito di sovrintendere alla ricerca dell'unità giusta di sangue del cordone per i pazienti in attesa del trapianto.
Con il personale dell'IBMDR impariamo quindi che la ricerca del cordone ombelicale " giusto " è molto più semplice rispetto alla ricerca del donatore adulto, perchè il livello di compatibilità accettata è molto inferiore. Semmai il problema è che la quantità di cellule del cordone è più limitata e quindi dovrebbe essere riservata solo per pazienti pediatrici. In realtà ci rendiamo ben presto conto che anche per i pazienti adulti il sangue del cordone ombelicale rappresenta una ottima opportunità di guarigione e, come già per la donazione di CSE da adulto, l'attività di trapianto da cordone, con questo "import ed export" di CSE da e per l'Italia diventa un'altra ottima alternativa, immediatamente disponibile per i pazienti in attesa di trapianto.