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ANZIO: ASL RM H, "SACCA DI SANGUE CORDONALE IN AMERICA"
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«Per salvare una bambina leucemica in Alabama»




(Anzio, Roma - Attualità) - Era il 5 giugno del 2010, quando presso il Centro di raccolta dell'ospedale di Anzio veniva donata una sacca di sangue placentare, conservata secondo i protocolli, ed inviata alla Banca del sangue cordonale di Roma con la quale l'azienda RmH intrattiene un rapporto di convenzione. Da allora, grazie alle donatrici ed all'entusiasmo di tutto il personale che si occupa di questo settore all'interno del Coordinamento aziendale, diretto da Fabio Ambrosini, sono state raccolte ben 360 unità dai centri di raccolta di Anzio, Velletri, Genzano e Marino. 42 sono state ritenute valide per essere inserite nell'inventario internazionale. E, proprio una di queste sacche, è risultata avere la maggiore compatibilità immunologica tra il donatore ed il ricevente, una bambina leucemica che non presentava, nell'ambito della famiglia, donatori idonei. La sacca di sangue cordonale congelata, ricca di cellule staminali, è servita proprio per impiantare queste cellule nel midollo della bambina dell'Alabama che aveva esaurito tutte le opzioni terapeutiche.

«È grande la soddisfazione per questo risultato che consente di salvare una vita ma che premia anche il lavoro svolto, nel corso degli ultimi anni, con entusiasmo ed abnegazione da tutta l'equipe, nessuno escluso – ha dichiarato il Direttore sanitario aziendale, Narciso Mostarda -. Questo successo ci sprona ad impegnarci ancora di più anche in questo settore». «In questo senso – ha dichiarato il Direttore generale dell'azienda Usl RmH, Fabrizio D'Alba – cercheremo una collaborazione sempre più stretta con tutti i Sindaci della RmH (dopo la recente approvazione dell'Atto aziendale, ndr) per sensibilizzare tutta la cittadinanza verso la cultura della donazione. In questa direzione si sono già mossi alcuni Sindaci approvando delle deliberazioni comunali che favoriscono la dichiarazione di volontà del cittadino verso la donazione, ma dobbiamo fare in modo che tale iniziativa venga presa da tutti gli altri Comuni».

«Un pensiero di gratitudine va, infine, a tutte le donatrici ed a tutti i donatori ma, anche, ad Anna Tamburini, Responsabile medico della Banca del sangue placentare dell'ospedale Sant'Eugenio della RmC ed a Italo De Meis, Direttore Uoc di medicina trasfusionale dello stesso ospedale», ha concluso D'Alba. L'azienda ha precisato in una nota che «la donazione non costa nulla, non pregiudica né la salute della mamma né quella del neonato. Si tratta di un gesto generoso ed altamente solidaristico. Tutte le mamme possono effettuare tale scelta prima del parto dichiarandosi disponibili alla donazione e sottoponendosi ad una semplice intervista per fornire informazioni circa l’idoneità del proprio sangue. Il sangue raccolto deve essere sottoposto ad un severo controllo di qualità, per evitare che si verifichi la possibilità di trasmissione di patologie con conseguenti danni per i riceventi».

Fonte: Castellinews.it