La procedura non è compresa in nessuna linea guida ministeriale
La Lotus Birth è una modalità di parto caratterizzata dalla mancata recisione alla nascita del cordone ombelicale con la conseguenza che la placenta e gli annessi fetali rimangono attaccati al neonato anche dopo il secondamento. La separazione del neonato dalla placenta, se non viene reciso il cordone ombelicale, avviene generalmente dopo 3-10 giorni quando il cordone si secca e si distacca spontaneamente dall’ombelico. In questo periodo la placenta, trasportata sempre con il neonato, viene conservata in un sacchetto o in una bacinella e a volte viene cosparsa con sale grosso per favorirne l’essiccamento e con qualche goccia di olio profumato per mascherarne il cattivo odore. Il nome deriva da Clair Lotus Day, infermiera californiana, che riteneva di avere la particolare dote di vedere un’aura attorno alle persone. Essa affermava che l’aura di chi non aveva ancora subito il taglio del cordone fosse più vibrante e integra. Al momento della nascita di suo figlio nel 1974 chiese di non recidere il cordone, inaugurando così questa pratica che si è diffusa da allora in vari Paesi. I fautori di questa procedura ritengono che con la Lotus birth il distacco avviene quando bambino e placenta hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione. |