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L’ILLUSIONE DEL CORDONE OMBELICALE: «INUTILE CONSERVARLO PER SE STESSI»
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L’Istituto superiore di sanità: «Nessuna evidenza che le cellule servano a curare malattie del sangue». Falliscono le banche private all’estero. Non verrebbe garantita la qualità delle unità depositate fuori dell’Italia dove c’é il divieto




Letizia di Spagna, moglie di Felipe di Borbone, ha partorito la primogenita Leonor nel 2005. Il lieto evento è stato clamoroso e non solo per la nascita della nipote di re Juan Carlos, possibile erede al trono. La coppia decise di spedire il cordone ombelicale prelevato durante il parto a Tucson, Arizona, in una banca per la crioconservazione di tipo autologo, cioè ad uso personale, non altruistico, legale in Usa dal 2003. Ben diverso dalla donazione pubblica.Dopo l’esempio reale, la moda è esplosa in Italia benché non ci fossero, e non esistono tuttora, evidenze esplicite sull’utilità delle cellule per curare malattie eventualmente sviluppate dal bambino. La modalità privata venne infine vietata nel 2009. Come per tutte le altre cellule e tessuti sono però consentite invece la spedizione del bio-tesoretto all’estero e il prelievo in ospedali pubblici.

60mila genitori

La conferma che sia un’illusione è una video inchiesta (autrici Francesca Candioli e Veronica Di Benedetto Montaccini vincitrici del premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo) presentata all’Istituto Superiore di Sanità nell’open day del Centro nazionale trapianti. Un papà racconta di aver richiesto alla banca il sangue cordonale di Emanuele, colpito da leucemia a 2 anni, e di aver scoperto che era inservibile. In 10 anni il fenomeno si è sgonfiato. La stima è che dal 2009 circa 60mila genitori mantengano il cordone dei figli. Sparite molte rappresentanze di società estere che avevano aperto sedi italiane nel biennio d’oro tra 2009-10 per vendere pacchetti all inclusive (prelievo, spedizione in centri tra San Marino, Olanda, Gran Bretagna o Svizzera). Di 25 ne sono rimaste 5. Le superstiti hanno ridotto le tariffe e offrono condizioni di pagamento da supermarket. Sconti, saldi, rateizzazioni. False promesse.

Crisi dei criocentri

Non sarebbe un problema se dietro non si nascondesse un pericolo più serio. In seguito al calo della richiesta alcune criobanche europee depositarie di centinaia di migliaia di cordoni di cittadini Ue rischiano il fallimento. Non hanno fondi per sopravvivere, avendo attuato modelli di reclutamento clienti molto aggressivi.Che fine farà il materiale biologico? E chi informa i genitori? Giuseppe Mucci è il pioniere di quest’attività, fondatore nel 2007 del Bioscience institute di San Marino, forte di un meccanismo economico virtuoso e tecniche di alta qualità: «Abbiamo un bilancio certificato e forniamo garanzie di sostenibilità. Le istituzioni dovrebbero abbandonare atteggiamenti oscurantisti e guardare con fiducia chi ha lavorato bene».

Procedura senza scopo

In verità i dubbi del mondo clinico restano cristallizzati. Per Andrea Biondi, clinica pediatrica San Gerardo: «Inutili per curare malattie di origine genetica e tumorale». Inflessibile Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti: «Procedura senza scopo». Perché allora non vietarla? «I cittadini hanno libera scelta e possono portare le loro cellule dove vogliono, dire no sarebbe una violazione. È come conservare francobolli o farfalle. Gli ematologi non si fidano di queste sorgenti di staminali».

Fonte: www.corriere.it