Negli adulti il processo da cui hanno origine le cellule del sangue non segue un cammino strettamente gerarchico, come invece stabilito fino a oggi, ma può percorrere tragitti che possono essere paragonati a scorciatoie
Negli adulti, il processo di differenziamento ematopoietico delle cellule staminali, che cioè dà origine alle cellule del sangue, non segue un cammino strettamente gerarchico, come finora ritenuto, ma ha alcune "scorciatoie". È quanto ha concluso uno studio effettuato da John Dick, dell'Università di Toronto, pubblicato sulla rivista "Science".
Nel modello classico dell'ematopoiesi, le diverse linee di cellule del sangue hanno origine da un processo che segue uno schema gerarchico, in cui il potenziale di differenziamento va via via riducendosi. Il punto di partenza è rappresentato da cellule multipotenti, da cui hanno origine cellule oligopotenti, che possono differenziarsi cioè solo in poche linee cellulari, e successivamente cellule unipotenti, che possono dare vita a un solo tipo di cellula. Dick e colleghi hanno studiato, nelle diverse fasi dello sviluppo dell'individuo umano, dal feto all'età adulta, le cellule ematopoietiche multipotenti CD34+ e il loro schema di differenziamento progressivo. Quest'ultimo dà origine innanzitutto ai progenitori mieloidi, che danno origine a una parte notevole delle cellule del sangue, tra cui eritrociti, detti comunemente globuli rossi, oppure megacariociti, responsabili della produzione di piastrine. Gli autori hanno così scoperto che il fegato del feto, dove per alcune settimane durante la gestazione avviene l'ematopoiesi, contiene un gran numero di progenitori oligopotenti distinti, tra cui sono mescolati anche cellule mieloidi, eritrociti e megacariociti. Nel midollo osseo dell'individuo adulto invece, il numero di cellule progenitrici oligopotenti è molto limitato: a predominare sono le due classi delle progenitrici multipotenti e unipotenti, e le linee cellulari degli eritrociti e dei megacariociti avevano origine da progenitrici multipotenti. In sintesi, ciò significa che con l'età adulta c'è un passaggio a una gerarchia a due livelli, non previsto nell'attuale modello dominante dell'ematopoiesi, elaborato a partire dagli anni sessanta. "Grazie a una serie di esperimenti, abbiamo capito come differenti tipi di cellule del sangue si formano rapidamente dalle cellule staminali e non alla fine di tutto il processo di differenziamento gerarchico, come tradizionalmente si riteneva", ha spiegato Dick. "La nostra scoperta permette di capire meglio un'ampia gamma di malattie ematologiche, dall'anemia, cioè una riduzione patologica di emoglobina nel sangue, alla leucemia, che è la proliferazione incontrollata di cellule del sangue: è un po' come passare dalla televisione in bianco e nero a quella a colori". Fonte: LeScienze.it |