Lo studio della Stanford University sui topi ha rilevato che alcune cellule del grasso possono trasformarsi in staminali scheletriche in grado di rigenerare le cartilagini e persino i tessuti ossei
NEW YORK - In futuro le fratture ossee e le lacerazioni della cartilagine potrebbero essere trattate con una semplice operazione che consiste nell'iniettare le cellule staminali scheletriche nelle aree danneggiate. A scoprire la capacità delle staminali di rigenerare le ossa e la cartilagine è stato un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine in uno studio pubblicato su Cell.
I ricercatori hanno anche scoperto un meccanismo che permette alle cellule del grasso di trasformarsi in cellule staminali scheletriche. La scoperta offre la speranza di un nuovo trattamento per i disturbi scheletrici come le fratture ossee, il problema delle ossa fragili, l'osteosarcoma o le lesioni della cartilagine. Le lesioni alla cartilagine sono molto comuni e capita spesso che, con una non buona guarigione o la perdita di parti di essa, possano predisporre i pazienti all'artrite. "Questa ricerca - ha spiegato Michael Longaker, uno degli autori dello studio - solleva la possibilità di creare nuove cellule staminali scheletriche dai tessuti dei pazienti e di usarli per far crescere nuova cartilagine". Un procedimento simile si può ipotizzare anche in caso di perdita ossea. Al momento lo studio ha riguardato i topi. Ma considerate le somiglianze con gli esseri umani, gli scienziati sono convinti che presto potranno replicare questi risultati anche sulle persone. Fonte: Repubblica-Salute |