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Leucemia linfoblastica acuta e vincristina
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Una variante genica aumenta la tossicità




nei bambini con leucemia linfoblastica acuta, una variante precedentemente ignota di un gene chiamato CeP72, è stata connessa ad un incremento del rischio e della gravità di neuropatie periferi-che indotte dalla vincristina (ViPn). William evans del st. JudeChil-dren’sresearch Hospital di Memphis, l’autore della ricerca che lo ha accertato, ricerca effettuata su un campione di 222 bambini, ha affer-mato che “i bambini che hanno ereditato due copie del gene ad alto rischio CeP72, presentano una probabilità di sviluppare una neuropa-tia da vincristina aumentata di 3,5 volte e vanno incontro ad una for-ma più grave di questa. se questo risultato verrà riprodotto, potrebbe portare allo sviluppo di un test diagnostico per identificare i pazienti a maggiori rischio di ViPn”. lo studio ha anche riscontrato che, i bambini con due copie della variante genica, risultano più sensibili alla vincristina. secondo evans, “se gli studi futuri confermeranno questi dati, potrebbe essere possibile trattare i pazienti con genotipo ad alto rischio CeP72 con una dose di vincristina minore onde ridurre la tossicità senza compromettere gli effetti antitumorali del farmaco. Con il miglioramento dei tassi di cura al di sopra dell’85% nei bambini con leucemia linfoblastica acuta, il tumore infantile più comune, è importante concentrarsi sul miglioramento della qualità della vita: la riduzione della tossicità derivante dal trattamento è importante in quanto alcuni effetti collaterali possono persistere per decenni dopo il termine di questo, compromettendo la qualità della vita e potenzial-mente anche la longevità”. ogni bambino con questo tipo di leucemia riceve vincristina circa 30-40 volte nell’arco di un minimo di 2 anni e circa il 25% di questi bambini sviluppa ViPn, che può causare perdita di sensibilità, torpore, dolore e problemi motori. la ViPn limita anche la possibilità di somministrazione della vincristina e potrebbe poten-zialmente portare ad una interruzione della terapia.

Fonte: JAMA online 2015 - (rivista popular science oncoematologia 1 - pag.12)